Coniugazione dei verbi al presente dell’indicativo – Corso di italiano gratuito
VIDEO
TRASCRIZIONE DEL VIDEO
Coniugazione dei verbi al presente dell’indicativo
In questa lezione cominciamo a vedere come si coniugano i verbi al tempo presente. Per cominciare dobbiamo sapere che nell’italiano i verbi all’infinito, a parte poche eccezioni, possono finire in ARE come il verbo CANTARE, possono finire in ERE come il verbo CORRERE e possono finire in IRE come il verbo DORMIRE, quindi esistono tre coniugazioni.
Ogni verbo è composto essenzialmente da due parti: una parte iniziale che è invariabile e si chiama radice, la quale ha la funzione di trasmettere il significato del verbo
e la parte finale che è variabile e si chiama desinenza, la quale ha la funzione di indicare sia chi fa l’azione che il momento in cui questa azione si compie, al presente, al futuro o al passato.
Si dice che i verbi che finiscono in ARE appartengono alla prima coniugazione, quelli che finiscono in ERE appartengono alla seconda coniugazione e i verbi che finiscono in IRE appartengono alla terza coniugazione. Come abbiamo visto la radice é invariabile, quindi possiamo scriverla uguale con tutti i pronomi se i verbi sono regolari, quando appartengono alla stessa coniugazione, presentano le stesse desinenze, perciò se applichiamo il modello che vedremo ora, alla radice dei verbi, potremo coniugare tutti i verbi regolari.
Vediamo come cambiano le desinenze:
Occorre prestare attenzione alla pronuncia, infatti con le prime tre persone singolari e la terza persona plurale l’accento tonico cade sulla radice, invece con la prima e la seconda persona al plurale l’accento tonico cade sulla desinenza.
Le azioni della giornata – Lezione 33 – Corso di italiano livello A1
Per questa lezione sul lessico relativo alle attività quotidiane, facciamo uso di un video preparato dal gruppo editoriale Raffaello, in cui si mostrano in maniera divertente le azioni di uso pIù comune. Dopo il video puoi trovare la trascrizione dello stesso e gli esercizi interattivi preparati per esercitare ciò che si vede nel video.
VIDEO
TESTO DEL VIDEO
LE AZIONI DELLA GIORNATA
Ciao amici, ho trovato un vecchio fumetto e credo che sia molto interessante, così ho deciso di sfogliarlo insieme a voi. Si parla delle azioni quotidiane, il racconto comincia così: Huffa! Già le sette, è ora di ALZARSI DAL LETTO e cominciare la giornata. Direi però che è meglio partire mangiando un po’, quindi la prima cosa è FARE COLAZIONE, magari abbondante e cercare di fare in fretta per arrivare primi in bagno, dove altrimenti si forma la cosa per entrare e LAVARSI LA FACCIA, LAVARSI I DENTI, FARSI LA BARBA e PETTINARSI. Quindi bisogna VESTIRSI per USCIRE DI CASA, ma questo è anche il momento di ASCOLTARE MUSICA ed affrontare la giornata di buon umore. A quest’ora per strada c’è un sacco di gente, chi deve ANDARE A SCUOLA, chi deve ANDARE AL LAVORO, c’è un gran via vai e dopo, raggiunte scuole, fabbriche e uffici è ora di dedicarsi a STUDIARE e LAVORARE, intanto c’è anche chi non è uscito per SISTEMARE LA CASA e FARE LE PULIZIE. Verso le tredici, però, è ora per tutti di fermarsi e PRANZARE. Nel pomeriggio c’è chi continua a lavorare e chi invece deve FARE LA SPESA, ma c’è anche tempo per altre cose, come ad esempio FARE SHOPPING, FARE SPORT, TELEFONARE, CHATTARE e INCONTRARSI CON GLI AMICI. Anche in questo momento, però, c’è qualcuno che deve preoccuparsi di PREPARARE LA CENA, perché poi tutti arriveranno con una gran fame e voglia di CENARE. Dopo cena, a parte LAVARE I PIATTI e PULIRE LA CUCINA, ecco il momento del relax, in cui ognuno sceglie l’attività che preferisce: LEGGERE UN LIBRO, NAVIGARE SU INTERNET, io preferisco GUARDARE LA TV per un po’. Alla fine però, tutti devono ANDARE A LETTO, la stanchezza è tanta ed ADDORMENTARSI non sarà difficile.
Si quieres aprender mas sobre la gramática italiana haz clic aquí
Parlare degli orari- lezione 32 – Corso di italiano
Parlare degli orari- lezione 32 – Corso di italiano
Parlare degli orari è differente a dire l’ora, infatti quando diciamo l’ora ci riferiamo al momento in cui ci troviamo.
Quando parliamo dell’orario ci riferiamo all’ora che comincia o finisce una determinata attività o alla sua durata.La regola è molto simile a quella vista per dire le ore, la unica differenza è che dobbiamo sostituire il verbo essere per la preposizione A.
Davanti alle parole mezzogiorno e mezzanotte solamente si usa la preposizione A senza l’articolo, davanti alla ora UNA, dobbiamo unire la preposizione A all’articolo elle con apostrofo diventando ALL’UNA , davanti a tutte le altre ore dobbiamo unire la preposizione A con l’articolo LE diventando ALLE, anche nelle domande dobbiamo usare la preposizione A davanti alla domanda, vediamo alcuni esempi.
Nella frase:
A che ora comincia la lezione? – Comincia all’una
usiamo il verbo comincia in terza persona singolare perché si riferisce a una cosa singolare °la lezione°, di conseguenza anche nella risposta il verbo deve essere coniugato in terza persona singolare. Se invece di una sola lezione ci riferiamo a più lezioni allora sia nella domanda che nella risposta dobbiamo usare il verbo coniugato in terza persona plurale.
Un altro esempio è con il verbo iniziare:
a che ora inizia il film? – Inizia alle 20 e trenta
in questo esempio usiamo la preposizione articolata ALLE perché ci riferiamo a un’ora plurale, se vogliamo fare una domanda riguardo alla fine di un’attività possiamo usare il verbo finire come nella frase:
A che ora finiscono gli esami? Finiscono alle 15 e trenta.
A che ora termina la conferenza? Termina a mezzogiorno.
Un altro esempio è con i verbi aprire e chiudere quando parliamo di un’attività commerciale.
A che ora apre la farmacia? Apre all’una.
A che ora chiudono i negozi? Chiudono alle diciannove.
A che ora finiscono gli esami? Finiscono alle quindici e trenta.
Occorre prestare attenzione che quando i verbi cominciare, iniziare, finire e terminare, si riferiscono a un’azione, dobbiamo usare la preposizione A con i verbi iniziare e cominciare e dobbiamo usare la preposizione Di con i verbi finire e terminare.
Se dobbiamo parlare sia dell’ora che inizia che dell’ora che finisce una determinata attività invece di usare il verbo aprire e il verbo finire come nella frase:
La farmacia apre alle nove e chiude a all’una.
Possiamo usare la forma:
La farmacia apre dalle nove all’una.
Per poter usar questa forma dobbiamo usare la preposizione DA con la prima ora e la preposizione A con la seconda ora. Vediamo come cambia la preposizione DA avanti agli articoli. Abbiamo visto che davanti alle parole mezzogiorno e mezzanotte si usa la preposizione A davanti all’ora UNA si usa la preposizione articolata ALL’ e davanti a tutte le altre ore si usa la preposizione articolata ALLE. la preposizione DA usa le stesse regole, quindi solamente dobbiamo aggiungere la lettera D a queste preposizioni.
Si quieres aprender mas sobre la gramática italiana haz clic aquí
Quando usare gli articoli determinativi e indeterminativi – Grammatica italiana – Corso di italiano
VIDEO
TRASCRIZIONE DEL VIDEO
Quando usare gli articoli determinativi e indeterminativi. Lezione 31
Gli usi degli articoli determinativi.
Gli articoli determinativi indicano qualcosa o qualcuno ben preciso, si utilizzano: per parlare di qualcosa o qualcuno di cui si è parlato anteriormente:
Gli studenti hanno fatto una festa. Lafesta era per festeggiare il compleanno di Luca.
In questo esempio, la prima volta che si parla della festa si utilizza l’articolo indeterminativo (una), perché le persone che ascoltano o leggono non la conoscono ancora. Ma quando se ne riparla per la seconda volta si utilizza l’articolo determinativo (la) per riferirci a qualcosa che è già noto a chi ci ascolta.
Gli articoli determinativi si utilizzano per indicare un tipo di oggetti, una specie di esseri viventi o per esprimere l’astratto:
La lavagna è un oggetto scolastico. (tipo di oggetto)
Il gatto è un felino. (specie di animale)
La timidezza limita la socializzazione. (astratto)
Gli articoli determinativi si utilizzano anche per parlare di oggetti che ci appartengono strettamente:
Ho dimenticato le chiavi della macchina.
Gli articoli determinativi si utilizzano per indicare cose che sono uniche in natura:
Il continente più piccolo del mondo è l’Oceania.
Gli articoli determinativi si utilizzano per indicare parti del corpo:
Ho gli occhi azzurri.
Gli usi degli articoli indeterminativi
Gli articoli indeterminativi si utilizzano per parlare di qualcosa o qualcuno che viene nominato per la prima volta:
Domani vado in libreria perché voglio comprare un libro.
Quando non è necessario precisare la cosa o la persona a cui fanno riferimento, quando può essere una qualsiasi:
Passami una sedia per favore!
Per parlare di cose o persone delle quali non vogliamo precisare o qualificare ulteriormente:
Vado al ristorante con un’amica.
Gli articoli indeterminativi a volte si utilizzano per indicare una categoria, una specie ed equivale a “ogni” o un singolo elemento di quella specie:
Un cane è sempre fedele al suo padrone (ogni cane).
Per la strada c’era un cane abbandonato (uno solo di una specie).
Actividades deportivas en italiano – Lección 30 – Léxico
VIDEO
TRANSCRIPCIÓN EN ESPAÑOL DEL VIDEO
Actividades deportivas en italiano
En esta lección dedicada al léxico veremos los deportes más comunes. Comencemos aclarando que la palabra «SPORT» no es una palabra italiana, sino que es una palabra inglesa que se ha usado durante mucho tiempo en el idioma italiano. Para hablar sobre deportes, dividiremos los deportes principales en cinco categorías:
Actividades recreativas Deportes individuales Deportes de equipo Deportes extremos algunos deportes olímpicos
Entre las actividades recreativas encontramos:
Pasemos ahora a los deportes individuales que pueden ser tanto recreativos como competitivos. Para los deportes que se juegan individualmente, uno a uno, los verbos que se utilizan generalmente son: “GIOCARE A” o “FARE” más el nombre del deporte, pero en algunos casos existe el verbo específico propio de un deporte.
Pasemos ahora a los deportes de equipo que se practican en grupos. Para los deportes que se practican en más de una persona por equipo, los verbos que se usa son «GIOCARE A» o «FARE UNA PARTITA DI«:
Ahora veamos rápidamente algunos deportes olímpicos:
Cómo preguntar y decir la hora en italiano – Lezione 29
VIDEO
TRADUCCIÓN EN ESPAÑOL
Cómo preguntar y decir la hora en italiano
Para preguntar la hora en italiano, se usan principalmente dos oraciones:
Che ora è? Che ore sono?
Hay que tener cuidado cuando usamos la primera forma, la palabra debe terminar con la vocal A y el verbo debe estar en tercera persona del singular. Si, en cambio, queremos usar la segunda forma, la palabra debe terminar con la vocal E usando el verbo ESSERE en tercera persona del plural. Ahora veamos algunas oraciones que podemos usar si queremos llamar la atención de una persona a la que le preguntamos la hora de manera cordial o formal:
Scusi, sa che ora è? Scusi, sa che ore sono? Mi sa dire l’ora per favore? Mi può dire l’ora? Mi potrebbe dire che ore sono? Sa per caso che ore sono?
Si queremos decir las mismas oraciones de una manera amigable o informal, podemos decir:
Scusa, sai che ora è? Scusa, sai che ore sono? Mi sai dire l’ora per favore? Mi puoi dire l’ora? Mi potresti dire che ore sono? Sai per caso che ore sono?
Responder estas preguntas para decir la hora es un poco más complejo porque se deben recordar algunas reglas básicas. Veamos cuales son. Para empezar, todas las horas, con la excepción de la una en punto, se consideran femeninas, por lo tanto, todas deben usar el artículo definido femenino plural «LE» y el verbo plural en tercera persona «SONO«:
sono le due sono le quattro sono le nove
Es frecuente escuchar a estudiantes principiantes de habla hispana que inicialmente tienden a cambiar el artículo LE con el artículo LA, este error se debe a la influencia del idioma español donde se usa la frase SON LAS DOS, SON LAS TRES para indicar la hora, así que ten cuidado de no decir en italiano:
SONO LA DUE, SONO LA TRE
La única hora que es diferente como hemos visto es l’UNA, que para ser singular debe usar el artículo definido L’ con el apostrofe y el verbo ESSERE en tercera persona del singular.
È L’ UNA
También en este caso es común escuchar a algunos estudiantes hispanohablantes que pronuncian la frase incorrectamente: È LA UNA.
Los minutos que siguen a la hora se indican con los números del uno al sesenta, pero la palabra MINUTI no se dice y se debe tener cuidado al agregar la vocal E entre la hora y los minutos, como en estos ejemplos:
è l’una e dieci sono le due e cinque sono le sei e venti
A partir de los cuarenta minutos se usa una frase diferente, hay que quitar los minutos que faltan de la hora siguiente utilizando la palabra MENO:
12:50 = è l’una meno dieci 3:40 = sono le quattro meno venti 8:55 = sono le nove meno cinque
Las partes de la hora, es decir, los 15, 30 y 45 minutos, se pueden indicar de diferentes maneras. Con quince minutos podemos decir:
sono le due e quindici sono le due e un quarto
Hay que tener cuidado de no olvidar el artículo indefinido «UN» antes de la palabra «QUARTO«, de hecho, es común al principio escuchar a algunos estudiantes que dicen incorrectamente «SONO LE DUE E QUARTO»
Con los treinta minutos, podemos decir:
sono le due e trenta sono le due e mezzo sono le due e mezza
con los 45 minutos tenemos tres posibilidades:
sono le due e quarantacinque sono le due e tre quarti sono le tre meno un quarto
Como hemos visto, todas las horas necesitan el artículo definido, las palabras MEZZOGIORNO y MEZZANOTTE son una excepción a esta regla, las cuales se dicen sin el artículo y usan el verbo ESSERE en tercera persona del singular:
è mezzogiorno è mezzanotte
Todas las reglas vistas hasta ahora se refieren al italiano cotidiano, donde solo se usan doce horas y luego se comienza de nuevo. En las comunicaciones al público, como en horarios de trenes o aviones, en noticias de radio o televisión, se utilizan veinticuatro horas para evitar confusiones y para ser más precisos.
Entonces cada hora puede tener dos denominaciones:
Con los números del 13 al 24 no puedes usar las palabras QUARTO, MEZZA y MENO, tienes que decir los números sin ninguna variación, por lo que es incorrecto decir: